Maglia del torino calcio anni 60

2001 La maglia del Villa 1981-82, oltre ad essere entrata nella storia per essere quella della vittoria della Coppa dei Campioni, racchiude molti dei simboli, già presenti sin dagli anni’70, e che da ragazzino mi hanno fatto amare il calcio inglese: la maglia (claret) diversa dalle maniche (azzurre), due colori esclusivi che spiccano perfettamente sul prato verde, il classico stemma rotondo, lo sfizio, tipico degli anni’80, dei fianchi azzurri, e la maglia del portiere verde con i pantaloncini bianchi (un vezzo democratico, non farlo apparire diverso dai giocatori di movimento). La semplicità fa la bellezza della maglietta del Vasco, fascia diagonale stile River (cui é ispirata) bianca su nero, o viceversa, con stemma della croce di malta. Io sono del River ma non si può negare che la maglia Adidas indossata da Maradona nel 1980-81 era, nella sua semplicità, di una bellezza e di una efficacia disarmanti. Chi ha presente le orrende, banali, maglie moderne rossoblù del Crystal Palace, che a metà anni’70 ha cambiato colori per scopiazzare (oltretutto sbagliando perchè ha il rosso al posto del granata) il grande Barcellona, rimane abbagliato dalla bellezza di quella di Bobby Kellard di inizio anni’70. Lo stile elegante degli anni’70 veniva abbandonato per proporre soluzioni innovative, ma spesso pasticciate e controverse.

Chi ama le maglie semplici e pulite non può che apprezzare quella Le Coq Sportif degli Spurs di fine anni’70 (Garth Crooks e Steve Archibald nella foto). Ormai, la maggior parte degli zaini in commercio sono dotati di loghi o inserti in materiale che risplende al buio, per garantire una visibilità ottimale durante i pomeriggi invernali o quando le condizioni meteorologiche sono avverse. Conosciuta per le sue partite ad alta intensità, la Premier League è spesso un vero spettacolo per tutti gli amanti del calcio. Confermando la generale tendenza del ritorno del girocollo a discapito di tutti gli altri stili, anche il Bologna – pur rimanendo fedele a colori e composizioni – si è presentato ai blocchi di partenza con una prima maglia solida, essenziale, stilosa in tessuto jaquard e rinvigorita da un font molto sbarazzino per main sponsor, cognome e numero giocatore. La rivoluzione dei tulipani, il calcio totale, Johann Cruyff con l’inusuale numero 14, il leone sciolto dallo scudo e la fascia con i colori della bandiera. Tutto il ragionamento fatto per l’Olanda 1974, compresa la leggenda di Johan Cruyff 14, può essere riportato alla maglia dello stesso anno del Barcellona che eleva la combinazione blau grana ad arte pura.

Cosa l’ha spinta a tornare al Gladbach dopo un solo anno? Per la classe A051, italiano, latino, storia, educazione civica e geografia, al biennio del liceo scientifico; quindi italiano e latino al triennio del liceo classico e scientifico e italiano, latino, storia, educazione civica e geografia al primo anno dell’istituto magistrale. Se l’etichetta indica che lo zaino può essere lavato in lavatrice, mettilo in un sacco per biancheria o in una federa per proteggerlo durante il lavaggio. Nonostante la ristrutturazione della tribuna centrale, è ancora incerto il destino della vecchia gradinata, che rischia di essere abbattuta e da più di vent’anni è inagibile e abbandonata a sè stessa. Nelle settimane scorse ho scritto a tutti i componenti della Commissione regionale antimafia per conoscere l’ attivita’ dell’ organismo, e non ho ancora ricevuto alcuna risposta. Questo è il motivo per cui la quantità di diritti televisivi ricevuti da ogni club della Premier League è astronomica rispetto ad altri campionati come la Ligue 1, la Serie A o la Liga. La Lazio invece è andata come sempre in controtendenza realizzando, nel perfetto rispetto dei colori sociali, una maglia magnifica con l’aquila in primo piano, la «maglia bandiera», una versione leggermente differente da quella proposta 4 anni prima con Clagluna, che fu promossa in Serie A, e che si fa preferire perché è passata alla storia per essere stata la divisa della squadra del meno nove, che resterà nell’Olimpo biancoceleste per l’indimenticabile gol di Giuliano Fiorini nell’ultima gara col Vicenza.

In realtà questo accade perché spesso, e sempre quando ero bambino, le squadre le sceglievo perché mi piaceva la maglia, quindi è normale che anche adesso abbia mantenuto questa predilezione. Le maglie dell’Everton (blu), così come quelle del Liverpool (rosse) raramente riescono ad elevarsi dalla normalità, ma questo modello Umbro dei gloriosi anni’80 (Paul Bracewell nella foto) ci è riuscito immortalando anche dal punto di vista estetico le virtù della meravigliosa squadra di Howard Kendall. In cima alla classifica, Squadra al primo posto vince il titolo di «Premier League Champion» e le squadre al secondo, terzo, quarto e quinto posto hanno diritto a giocare le coppe europee, la Champions League e l’Europa League. Non penso che il servizio mi possa portare in cima. Nella maglia della Sampdoria entrano quindi i colori delle due squadre che hanno partecipato alla fusione, più la croce di San Giorgio, tipica dello stemma della città. Già la maglia del Blackburn a quarti biancoblù con la rosa rossa del Lancashire come stemma rappresenta un tocco di inusuale eleganza per una città industriale, collocata in mezzo alle brume e priva di qualsiasi attrattiva.

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