Nacque così la leggenda dell’Arancia Meccanica, la grande utopia del calcio totale che non poteva vincere mai. Per chi vuole scommettere in maniera più dissennata, Pussetto è ancora un nome spendibile all’asta con l’idea di potersi poi fregiare di averlo scoperto dopo ogni sua grande azione in velocità. L’obiettivo, al di là di chi giocherà, rimane quello di avanzare con passaggio in verticale dopo aver elaborato la manovra dalla difesa, con la finalità di trovare Lasagna con il filtrante. Vuole che la sua squadra sviluppi la pazienza necessaria per capire quando trovare il passaggio giusto per andare in verticale velocemente verso Lasagna. Già eliminata dalla Coppa Italia dopo la sconfitta col Benevento, la squadra di Velázquez non sembra essere partita col piede giusto. Domanda scontata: resti ai Guelfi col tricolore sulla maglia, no? L’Udinese si difende con tre linee sotto il pallone: la prima è formata dalla punta e dal trequartista posti in orizzontale a schermare il centro, che si muove a seconda della posizione del pallone. Nel 1957 la squadra cambia impianto in cui disputare le gare, spostandosi al campo parrocchiale «Carlantonio Bottagisio», dove giocherà le partite interne fino al 1986. Nel 1959, grazie alla ristrutturazione dei campionati nazionali, il Chievo viene ammesso in Seconda Categoria; sempre in quell’anno la squadra cambia denominazione societaria in Cardi Chievo, dal nome del nuovo sponsor, e ottiene rapidamente la promozione in Prima Categoria.
L’Udinese, dal canto suo, sembra riporre fiducia proprio sulla capacità dell’allenatore spagnolo di dotare la squadra di un sistema in grado di essere flessibile: di essere proattivo con le piccole, cioè, e di sapere cosa fare con le grandi. Non sapere più marcare a uomo non è un limite? Velázquez vuole giocare sempre palla a terra, prediligendo passaggi corti, anche in verticale, ma comunque ad alta velocità una volta superata la metà campo. Nel precampionato non si è visto Behrami (n vacanza post-Mondiale) e non è quindi chiaro se Velázquez preferisca lui o Fofana. Forse, però, la società ha fissato un orizzonte più lungo per valutare le fondamenta gettate quest’estate, e questo campionato viene visto più che altro come il primo di un ciclo almeno triennale di una rosa giovane e inesperta, sperando di non compromettere tutto con una retrocessione che sarebbe disastrosa. Da quanto si è visto ci sono solo alcune certezze. Velazquez è ovviamente da testare a questi livelli e ci sono poche certezze anche all’interno della rosa: Kevin Lasagna probabilmente renderà bene all’interno di questo sistema, e anche De Paul e Barak sapranno garantire la solita dose di talento. Anche De Paul quando parte dall’esterno viene portato naturalmente a ricevere nei pressi dell’area, in un gioco che gli chiede meno conduzione e più rifinitura.
Senza palla le cose, se possibile, sono ancora meno chiare. Non è ancora chiaro, invece, chi sarà il titolare a destra per Velázquez perché, se il mercato dice Pussetto, il precampionato sembra invece urlare Machís, maglia napoli 2025-2026 un giocatore che sembra più portato alle letture che vuole il suo allenatore. Arrabbiati con chi dai microfoni di tutta Italia non fa che deridere questa squadra. Velázquez ha ben impressi i dettami della scuola spagnola e vuole che la sua squadra sia protagonista del possesso e del suo utilizzo. C’è da dire che le poche amichevoli estive giocate non hanno chiarito del tutto come vorrà giocare Velázquez. Innanzitutto, il modulo sarà probabilmente il 4-2-3-1 con Lasagna punta centrale, due centrocampisti centrali tra cui uno più bloccato (nelle amichevoli Mandragora) e uno più libero di avanzare. Per questo fa scendere vicino alla linea difensiva uno dei due centrocampisti (solitamente Mandragora), bloccando uno dei due terzini (di solito il sinistro, Samir). Samir imposta da terzino bloccato e trova Mandragora, che di prima appoggia per De Paul. Si uniscono quindi le doti di circolazione di Samir, di equilibrio di Mandragora, di rifinitura di De Paul e nei movimenti di Lasagna. In questo senso, i movimenti di Lasagna sono fondamentali per dare profondità alla manovra.
Il centrocampista ex Crotone è uno dei mediani più promettenti del nostro calcio, e Velázquez sembra puntarci molto, soprattutto nel suo ruolo naturale di equilibratore della manovra. L’obiettivo di Velázquez è quello di costruire una squadra con un’identità tattica definita che possa garantire un rendimento continuo, puntando su linee guida semplici: «Il nostro obiettivo è quello di giocar bene, maglia roma personalizzata palla a terra. L’Udinese abbassa molti uomini per facilitare l’uscita palla ma così facendo perde di riferimenti dietro le linee di pressione avversarie. L’Udinese cerca sempre di costruire dal basso in superiorità numerica. L’area fu abitata fin dall’epoca prenuragica e nuragica come testimoniato dal complesso di Seruci e dagli altri siti sparsi nel territorio (S’Erbexì, Serra’e Nuraxi, Murru Moi, Serra Maverru, Ghilotta, Genna’e Rej, Mureci, Campu’e mari). «Il calcio è un forte fattore identitario ma la nostra non è soltanto una scelta di campo, da tifosi del territorio in cui storicamente operiamo – hanno sottolineato Annamaria Di Ruscio, vicepresidente di Acsm Agam e Paolo Soldani, amministratore delegato di Enerxenia – Intendiamo infatti sostenere un ambizioso progetto non solo sportivo, volto alla valorizzazione del nome di Monza e della Brianza, fondato su nuove basi manageriali che con umiltà giorno dopo giorno scala la classifica, e affronta e supera le difficoltà, un passo alla volta».