Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dirigenti dell’Udinese Calcio. Il reso è gratuito ma le spese di spedizione del prodotto sono a tuo carico. B-O-M-B-A. Non ci sono molti altri termini per definire la maglia da trasferta 19/20 realizzata da Nike per l’Inter. Tutto pronto per la Copa América 2024! Il kit «away» per il campionato d’Europa 2004, che presentava la maglia bianca, pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi venne utilizzato dall’Italia nel torneo continentale solamente per l’incontro con la Danimarca; fu utilizzato in una successiva gara di qualificazione a Germania 2006, contro la Moldavia, in un completo interamente bianco. Lo sponsor di maglia è Liomatic, 3 maglia juve azienda perugina di distribuzione automatica. Dalla stagione 2019-2020, anche la Lega Pro permette ai club di inserire sulla manica sinistra uno sponsor della dimensione massima di 50 cm². Il main sponsor principale è l’azienda edile Distretti Ecologici, e si fregia di questo titolo (pur non apparendo sulle divise) anche Iron & Steel s.r.l.. Negli anni la Fossa è stata un modello per numerosi gruppi ultras italiani, entrando anche nella storia del cinema in seguito all’interpretazione, da parte di Diego Abatantuono, del ras della Fossa nel film Eccezzziunale veramente. La fase finale fu disputata in Belgio e l’Unione Sovietica batté in semifinale l’Ungheria per 1-0, prima di arrendersi in finale alla Germania Ovest che si impose per 3-0. La selezione fu guidata dal tecnico Aleksandr Ponomarëv, che quello stesso anno con la Nazionale olimpica vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco.
In semifinale la squadra sovietica superò per 3-0 la quotata Cecoslovacchia, guadagnandosi la finale contro la Jugoslavia, come alle Olimpiadi di quattro anni prima. La Nazionale sovietica si qualificò anche per la fase finale dei Mondiali del Messico del 1970, terza maglia as roma dove vinse il proprio girone. Allo stesso tempo è stata presentata una campagna pubblicitaria: istruzioni dettagliate su come abbinare una maglia da calcio non solo sugli spalti, ma anche nella vita di tutti i giorni. 1993-1994 è molto particolare: ha due righe diagonali granata sul lato destro e sinistro della maglia. Fallì quindi anche nelle qualificazioni al Mondiale del 1978, dove vinse le due partite in casa con Ungheria e Grecia, ma perse entrambe le partite in trasferta, finendo seconda a un punto dall’Ungheria. Anche l’Europeo del 1984 fu una delusione per i sovietici, che non parteciparono alla fase finale. In semifinale affrontarono a Napoli l’Italia, mantenendo lo 0-0 fino alla fine dei supplementari e finendo eliminati per sorteggio con il lancio della monetina al termine dell’incontro. Nel 1988/89, con l’avvento del gruppo degli imprenditori edili milazzesi Oliva alla guida della società, non si evita una nuova retrocessione sul filo di lana, ma l’anno successivo si vince bene il campionato di Prima Categoria, prevalendo al termine di un acceso duello contro l’Orlandina.
Nel 1976 per la prima volta non si qualificò per la fase finale dell’europeo malgrado avesse come commissario tecnico Valerij Lobanovs’kyj, tecnico della Dinamo Kiev che lasciò la Nazionale dopo l’insuccesso; vinse il girone di qualificazione ma fu eliminata in primavera nel doppio confronto dei quarti dalla Cecoslovacchia, che si sarebbe assicurata il titolo nella fase finale disputata in Jugoslavia. Quell’estate la Nazionale olimpica si aggiudicò per la terza volta consecutiva la medaglia di bronzo olimpica e nel torneo, disputato in casa, si mise in luce Rinat Dasaev, un altro dei grandi portieri della tradizione russa, che sarebbe diventato uno dei punti di forza della Nazionale maggiore. Nel decennio successivo, la Nazionale sovietica non riuscì ad ottenere risultati di rilievo. Gli ultimi anni della Nazionale sovietica furono contraddistinti da buoni risultati ma non portarono alcun trofeo. Nei quarti fu eliminata dall’Uruguay che vinse 1-0 segnando il gol al negli ultimi minuti dei tempi supplementari. Battendo questi ultimi per 1-0 nello spareggio, si qualificarono per i quarti di finale contro i padroni di casa della Svezia, che si imposero per 2-0. Alla manifestazione i sovietici non poterono schierare l’attacco titolare, con Ėduard Strel’cov in carcere accusato di violenza carnale e con Igor’ Netto che giocò solo la partita contro il Brasile a causa di un grave infortunio a un ginocchio.
La fase finale si disputò in Spagna a partire dalle semifinali, dove i sovietici sconfissero la Danimarca per 3-0. La finale di Madrid li vide di fronte ai padroni di casa della Spagna di Luis Suarez. La Nazionale si qualificò facilmente per la fase finale del Campionato mondiale del 1962 in Cile, dove vinse il proprio girone ma nei quarti fu battuta per 2-1 dai padroni di casa. Il 2 agosto 2015 il Potenza (che schiera la formazione Juniores) perde 15-0 contro il Cittadella nella partita valida per il primo turno di Coppa Italia: è la sconfitta più pesante mai subita nella storia di questa competizione. Pertanto, venne indossata durante i due campionati mondiali del 1934 e 1938, e durante il torneo olimpico di calcio del 1936, tutti e tre vinti dalla nazionale italiana; nel campionato del mondo 1934, disputato in Italia, venne utilizzata in tutti e cinque gli incontri disputati (contro gli Stati Uniti, nella doppia sfida con la Spagna, contro l’Austria e in finale a Roma con la Cecoslovacchia); al campionato del mondo 1938, svolto in Francia, venne indossata in tre occasioni su quattro incontri giocati (contro Norvegia, Brasile e nella finale di Parigi contro l’Ungheria); ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, in tre gare su quattro (contro Stati Uniti, Norvegia e in finale per l’oro contro l’Austria).