Vogliamo divertirci a definire l’unità minima della lingua del calcio? I “fonemi” sono dunque le “unità minime” della lingua scritto-parlata. E quella palla di stracci e speranza rappresentava la nostra lingua in comune. Quel primo incontro col calcio è narrato in Squadra paesana; il poeta fu ormai rapito da quello spettacolo che gli permetteva, tra l’altro, di riconoscersi nella collettività, bisogno da lui sempre inseguito, e continuò a scrivere liriche sull’argomento, prendendo spunto ogni volta da alcuni momenti che lo avevano colpito maggiormente; così, mentre nella prima composizione esprime lo stupore personale, nella seconda, Tre momenti, descrive la felicità dei tifosi, la cui brevità è compensata dall’immensità, gli istanti che precedono il fischio d’inizio e il comportamento del portiere, che si rilassa quando i suoi compagni hanno il controllo del gioco, ma che diventa guardingo appena lo perdono. Ma, cosa ben più importante, si intravvede la visione leopardiana della vita, che va presa come un gioco, come il calcio quindi, e come tale va giocata, cercando quindi di passare dall’ignavia all’azione; e non è necessario stare attenti allo scopo dell’azione, purché azione sia. La cosa peggiore è che le tristezze ritornano e non c’è un altro Garrincha disponibile. Garrincha, l’analfabeta soprannominato “allegria della gente”, l’angelo dalle gambe storte, venne così descritto dal grande poeta Carlos Drummond De Andrade:«Fu un povero e semplice mortale che aiutò un paese intero a sublimare le sue tristezze.
Fino a quel momento Saba non aveva mai dato molto peso al calcio, anzi tutti quei tifosi che deliravano o si disperavano seguendo le evoluzioni di una sfera di cuoio lo irritavano; non riusciva a capirne il senso; ma da quel giorno per lui tutto cambiò, dentro quello stadio Saba si sentì perduto, avvolto dal calore della folla. Due anni dopo, al mondiale di Messico 1970, gli Azzurri avrebbero dato vita alla famosa semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3 ai tempi supplementari; in finale sarebbero stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo il negativo campionato del mondo 1974 in Germania Ovest, dove l’Italia fu esclusa al primo turno, il profondo ricambio generazionale nel frattempo portato avanti da Enzo Bearzot permise alla squadra di ben figurare al mondiale di Argentina 1978, dove espresse un bel gioco che le valse il quarto posto. La maglia di calcio dell’Argentina, la maglia di calcio del Messico e la maglia di calcio della Colombia sono tutte presenti. Il bianco e il nero sono i colori tradizionali della squadra torinese, ma spesso vengono chiamati «bianconeri» per l’abbinamento dominante dei due colori sulla maglia. Sul fronte allenatore e DS nomi con esperienza di categoria confermata dai CV ci sono.
Emblematico è invece il quarto capitolo della raccolta: è l’unico momento in cui Saba mostra una sorta di disprezzo per il calcio o, meglio, per i calciatori, che “odiosi di tanto eran superbi / passavano là sotto” e “tutto vedevano, e non quegli acerbi”. Sul finire degli anni 2010 è inoltre sorta un’inimicizia con il Crotone, nata dapprima tra le tifoserie durante la corsa-salvezza del campionato di Serie A 2017-2018, avversa ai calabresi, e poi acuitasi nei mesi seguenti, dopo il coinvolgimento clivense in un processo di giustizia sportiva, con pesanti schermaglie tra le due dirigenze. È un gioco che, proiettato oltre gli stadi ufficiali, si reinventa quotidianamente nelle migliaia di campi sportivi più o meno improvvisati, nelle scuole e nei cortili delle case, ovunque si ritrovino un gruppo di ragazzi intorno a un pallone. Per quanto i tecnocrati lo programmino perfino nei minimi dettagli, per quanto i potenti lo manipolino, il calcio continua a voler essere l’arte dell’imprevisto. Dopo aver capito che la coppia, nonostante non parli il dialetto locale, tifa per la squadra di casa, i tifosi con un gesto di galanteria regalano un mazzetto di fiori alla ragazza (il clima non era quello di oggi, non si lanciavano motorini giù dalle gradinate…).
Saba per ringraziarli dedica loro quella poesia, nonostante non fossero tifosi della sua Triestina, facendo leva sul sentimento di unità che lega gli spettatori. Ancora il comportamento dei tifosi è il tema della Tredicesima partita scritta in occasione di uno incontro disputato a Padova, del quale il poeta fu spettatore insieme a sua figlia. Nel libro Calcio, una religione alla ricerca del suo dio (ed.Frassinelli 1998) – un libro scritto in occasione dei Campionati Mondiali di Francia – Manuel Vázquez Montalbán, tra un’osservazione tecnica sul campionato spagnolo e uno sberleffo agli odiati dirigenti, formula preziose osservazioni sul rapporto tra calcio e letteratura: «Sono stati soprattutto gli autori latino-americani a trasformare il calcio in una moderna forma di epica. In occasione del centenario del club (2010) siffatto stemma venne bordato da una fascia dorata alternata alla scritta 1910-2010 CENTO ANNI VARESE, mentre il pallone posto in mezzo alla V presentava inserti dorati. Dopo oltre quarantadue anni di carriera, il 12 ottobre 2014 ha commentato, commosso, la sua ultima partita.