Maglia calcio seattle

Non so se Zamparini lasci, sicuramente gli anni passano per tutti e credo comunque di si con tutte le sue sfuriate e tutti i suoi cambiamenti, però nel calcio mai dire mai. Ovviamente a F.B , a suo fratello e a tutto il NG del Genoa vanno i miei più calorosi ringraziamenti, e la mia amicizia che dura da anni. Il Bologna è imbarazzante e il Lecce passa ancora: Cuadrado si fa tutto il campo inseguito da Morleo (infinocchiato costantemente) e sfrutta l’immobilità della difesa felsinea per far partire l’azione, conclusa poi da Grossmueller con il gol del due a zero. Avere in campo 4 punte non è un problema nemmeno in caso di infortuni, credo che il problema sia risolvibile perché gli attaccanti hanno grosse qualità e non avrebbero problemi per rimodulare dei movimenti in un sistema di gioco diverso, ma poi non sono 4 punte pure, Dybala credo di aver letto che nasce come trequartista-seconda punta, Cuadrado se non erro nasce come quarto di centrocampo quindi piu’ ala che punta, Mandzukic forse è dei 3 più attaccante ma ormai si è calato in quel ruolo con splendidi risultati, quindi mi pare tutto ok. Sicuramente per un allenatore è sempre abbastanza difficile in poco tempo attuare un modulo differente, ma poi la bravura e la conoscenza calcistica di Allegri gli ha permesso di scegliere il 4-2-3-1 che permette di essere molto offensivo in fase di possesso, ma di essere abbastanza coperto in fase di non possesso, siti maglie da calcio e la dimostrazione ci viene data dall’apporto di Dybala che rientra e altrettanto fanno Mandzukick e Cuadrado sugli esterni in modo da formare un 4-5-1 e compattarti a centrocampo.

11) Torniamo per un momento alla Juventus , nella scorsa intervista abbiamo parlato tanto del tuo passato in Serie A soprattutto a Catania e di moltissimi tuoi compagni di squadra e avversari in una serie A stellare, Platini, Falcao, Maradona , Zico, Van Basten e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, ora vorrei parlare della tua esperienza di allenatore della Juventus prima dei portieri e poi vice di Trapattoni nell’arco temporale se non ricordo male dal 1990 al 1994, chiedendoti intanto come è capitata e poi continuata questa opportunità e in primis di Trapattoni? La lista è molto lunga e di aneddoti c’e ne sono tantissimi, da Tacconi che quando mi presentai al campo con racchetta e palline da tennis per delle esercitazioni che Persico, allenatore dei portieri del Bologna mi faceva eseguire, le trasportai nel mio bagaglio personale e convinsi Tacconi per queste esercitazioni, il giorno dopo Stefano si presentò al campo e mi regalò un completo da tennista e davanti a tutti disse che si sarebbe allenato solo se mi presentavo in campo vestito così, Peruzzi come detto in precedenza tanta roba, anche con lui tante cose da raccontare, chiaramente le risate più belle si facevano a tavola, una buona forchetta, Andrea Fortunato, oltre ad essere un ottimo giocatore anche un ragazzo splendido, non so forse perchè ero stato tante volte a visionarlo, subito si creò un rapporto che andava oltre a quello di allenatore e giocatore, i miei figli erano legatissimi a lui hanno ognuno la sua MAGLIA sul bordo del letto, Conte arrivò al mercato di riparazione e se non ricordo male disputò pochissime apparizioni, il perché è molto semplice, a fine allenamento il mister Trapattoni lo affidava a me e a Sergio Brio e dovevamo (speriamo di esserci riusciti) fargli fare tecnica individuale a coppie e a terne, finchè non arrivava il buio, devo dire che è rimasto ancora oggi un ottimo rapporto ci sentiamo spesso e il rammarico c’è perché quando ci fu la possibilità di poter far parte del suo staff, mi pare a Siena io ero da 20 giorni accasato in una società di C2 e quindi persi un treno importante, Vialli invece mi chiedeva sempre di arrivare prima agli allenamenti perché dovevo seguirlo in un lavoro di potenziamento con macchinari particolari, e poi anche con lui tante volte proporgli esercitazioni per il tiro in porta aumentando sempre le difficoltà, Baggio al ritorno dalla nazionale mi donava le sue maglie per i miei figli Stefano e Ivano, d’estate in Versilia spesso ci si incontrava e si cenava insieme, in campo tante volte a fine allenamento lo dovevo prendere di peso e portarlo via, sarebbe stato a calciare punizioni fino al giorno dopo,e io con la scusante che con quel ginocchio swarovsky era meglio smettere per non avere problemi e dolori e mettendogli una mano sulla spalla riuscivo con il sorriso a dirigerlo verso lo spogliatoio, Del Piero, anche lui visionato tantissimi volte e non solo da me, ricordo che una partita a Padova in tribuna ci incontrammo in tre osservatori della Juventus (sicuramente e giustamente per confrontare le valutazioni fatte da ognuno di noi), Alex arrivò alla Juve molto giovane e inizialmente trovò poco spazio e ricordo che di tanto in tanto mi chiamava in disparte e mi chiedeva perché veniva schierato poco, le mie risposte erano che alla Juventus ci si arriva per migliorare e per rimanere a lungo e lui essendo ancora giovane doveva migliorare e sarebbe arrivato il suo momento, la cosa però che ricordo con estremo piacere e quando ci si incontrava a Coverciano, lui con la nazionale ed io a fare i corsi d’allenatore e ( pur non essendo io più nella Juventus) trascorrere tanto tempo insieme e ricordare gli anni trascorsi insieme nella Juventus, e poi l’ultima quando lo scorso anno mio figlio Stefano ha partecipato alla partita del cuore ( cosa che avevo disputata anche io a Torino con la Nazionale allenatori annovero alcuni che c’erano Zoff, Trapattoni, Lippi, Erikson, Mondonico, ecc ecc, contro la nazionale dei cantanti ) e dopo la gara a cena con tutti loro e noi con la nostra famiglia al completo e timidamente ( anche perché sono invecchiato e avrebbe potuto non riconoscermi) mi sono avvicinato al tavolo di Del Piero per salutarlo ma fui subito bloccato dai bodyguard, Alex mi riconobbe e diede l’ok per passare e oltre all’abbraccio facemmo una bella foto, sicuramente bellissimi ricordi e tanta soddisfazione.

Dovendo “tagliare” un attaccante tra Martin Palermo del Boca (la squadra di Maradona), l’unico attaccante dell’Argentina in grado di sbagliare tre rigori in una partita ufficiale, Sergio Aguero dell’Atletico Madrid (marito di Gianina, la figlia di Maradona e papà di Benjamin, nipotino di Maradona) e Diego Milito dell’Inter (vicecapocannoniere della serie A, campione d’Italia e finalista di Champions ma nessun rapporto parentale-amicale con Maradona) chi non portereste ai mondiali sudafricani? Voi avreste lasciato a casa uno come Javier Zanetti, bandiera dell’Inter che ha vinto quasi tutto quest’anno (il quasi i nerazzurri sperano di toglierlo dopo la finale di Madrid con il Bayer) per portare ai Mondiali sudafricani tal Fabricio Coloccini, 28enne difensore del Newcastle che in Italia è conosciuto soprattutto per la sua fallimentare stagione milanista del 2004-2005? Il ritorno di Stefano al Chievo è la dimostrazione che la serietà e la professionalità sta sempre davanti a tutto, in primis lasciare Palermo per lui è stato difficilissimo; capitano, idolo dei tifosi, però la scelta è ricaduta principalmente per motivi familiari, essendo separato con 3 bimbe a Torino stava diventando pesante e difficile vivere questa situazione, sia dal punto mentale ma anche dal punto di vista fisico ( senza dimenticarci comunque che andare d’accordo con Zamparini è sempre molto difficile, anche se c’era uno splendido rapporto tra loro), quindi ritornare al Chievo dal Presidente che gli aveva dato la possibilità di ritornare in Italia (Stefano era in Spagna al Welva Ricreativo) penso sia stata fatta una scelta anche di riconoscenza e di stima.

A quei tempi lavorare con un personaggio come il Trap non può che non inorgoglire chiunque, quindi anche me, ho appreso e imparato tantissime cose e se adesso sono un allenatore di Uefa Pro devo ringraziare lui, fu lui che mi impose di iscrivermi al corso di seconda categoria e poi a quello di prima categoria, mentre io volevo solo tenere quello di terza categoria, perché mi sarebbe piaciuto fare il DS, invece ancora una volta il Trap aveva visto giusto e così sono arrivate piccole soddisfazioni, in primis quello di aver avuto la possibilità di allenare in Albania in serie A e di andare in Ukraina per una squadra di serie B, terza maglia milan 2025 purtoppo con un annullamento di contratto per motivi di guerra. Mi ricordo del tuo entusiasmo nell’allenare questa squadra e che un bel momento era una bella favola, nonostante poi tu non sia riuscito nel tuo intento di salvare la squadra dalla retrocessione in promozione. Questa nuova generazione fu la squadra lussemburghese più talentuosa. 6) Secondo te non è un problema avere tutte e 4 le punte in campo e nessuna vera punta in panchina, non potrebbe rappresentare un problema dover cambiare modulo nel caso in cui qualcuno degli attaccanti fosse costretto a stare fuori per un medio periodo?


Publicado

en

por

Etiquetas: