La maglia da calcio con la V è uno dei template più riconosciuti e originali del calcio, magari meno usato rispetto alle righe verticali e orizzontali ma ugualmente ricco di storia e tradizione. Il Bordeaux è uno dei pochi club indissolubilmente legati alla maglia con la V, una tradizione che prosegue da decenni e che col passare degli anni ci ha regalato autentici capolavori e pezzi da collezione. La FIGC colloca il Cosenza al 55º posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati. Nel novembre del 2014 i calciatori del Cosenza hanno realizzato, sullo sfondo dello Stadio San Vito, un calendario con i bambini down della sezione di Cosenza dell’Associazione Italiana Persone Down. Il 1989 fu l’anno anche della misteriosa morte dell’ex calciatore del Cosenza Donato Bergamini, a cui oggi è intitolata la curva sud dello stadio San Vito. Che sia bianca, blu, rossa o rosa, la divisa dei francesi presenta quasi sempre il fedele scaglione, questo resistente anche ai cambi di sponsorizzazione, oltre che al tempo. Una divisa semplice tutto sommato ma impreziosita dal dettaglio nello scaglione, ancor più visibile nella controparte per le partite in trasferta, dove la casacca diventa bianca e la V verde.
L’ultima terza maglia dei Rangers Glasgow prima del fallimento fu questa fantastica casacca bianca firmata Umbro dalla V bicolore, rossa e blu. BAYERN MONACO (terza) – ufficiale Bianca con motivo floreali: la curiosità è legata al logo, risalente al 1923 al quale i tifosi sono legatissimi. Anno 2006: in occasione del Mondiale in Germania, il Messico ha esordito una maglia tra le più belle della competizione, verde con una V bianca sul petto e un motivo azteco dentro disegnato. Dopo la débâcle a Sudafrica 2010, la Germania si presentò al Mondiale brasiliano con un piglio totalmente diverso, debuttando una casacca inedita e minacciosa, bianca, dallo scaglione rosso al centro del petto. I messicani del Club América non saranno affezionati allo scaglione come le due squadre precedenti, ma di certo non è mancata qualche stagione in cui hanno stupito tutti con le loro divise pittoresche e coloratissime dalla grande V sul petto. Le Rondinelle hanno avuto l’onore di avere fra le loro fila giocatori come Pep Guardiola, il primo Andrea Pirlo ma anche e soprattutto l’ultimo Roberto Baggio, tutti rigorosamente vestiti con l’iconica maglia azzurra dalla V bianca a marcare il petto, un’usanza immortale che noi adoriamo particolarmente.
Oggi se sono dove sono è anche per quel percorso che mi ha fatto maturare ed essere pronto per il salto con una squadra dei grandi. Ripeto, non mi permetto di dare consigli a nessuno, DeLa e’ l’imprenditore che sa il fatto suo, guardo pero’ alle strategie degli altri club in europa, faccio raffronti e mi pongo domande. Comunque sia, è doveroso citare anche le divise adidas di Schalke 04 (away) e Fulham (home), che ebbero lo stesso template per le loro jersey nella stagione 2013/2014: quella dello Schalke era bianca con uno stretto scaglione blu navy attorno al colletto, mentre in quella degli inglesi lo stesso scaglione era nero. E mentre le lagrime gli colavano per le guance e volgeva lo sguardo, a scorgersi, a sentirsi solo in quella campagna deserta e squallida capì che di contro il dolore umano c’è qualche cosa di peggio che l’umana cattiveria, l’irrisione, lo scherno: c’è l’indifferenza di tutta la vita estranea alla nostra vita, c’è la separazione da noi delle infinite esistenze inconsapevoli di noi. Il 1º giugno 1988, la Nazionale italiana disputa al Franco Ossola un’amichevole contro il Lugano, chiusa sul punteggio di 4-1 per l’Italia. Nel 2014 la prima rosa della nazionale del Kosovo si è formata da giocatori provenienti della nazionale d’Albania.
Questa è la Juve che raccontai per anni, squadra superiore a tutte nel momento in cui finivano le chiacchiere e cominciavano i fatti. La casacca con lo scaglione rovesciato è unica nel suo genere e, nel corso degli anni, ha sempre saputo offrire divise favolose, che in quella V, prima lettera della parola “vittoria”, racchiudevano il passato di un club e talvolta i successi dello stesso. Il Vélez, come le Rondinelle, adotta una casacca blu con lo scaglione bianco, invertendo i colori per le partite in trasferta. Da allora, moltissime squadre si accodarono alla Leonessa, chi anche solo per una volta (Foligno, Arezzo o Pumas oppure, in tempi recenti, Wolfsburg e Anderlecht, per esempio), costruendo attorno alla casacca con la V il loro presente e il loro futuro. Il progetto Scuola Calcio Milan si rivolge anche alla formazione degli allenatori delle società affiliate, per assicurare il miglioramento delle attività volte alla crescita dei giovani. Il Brescia, un club storico del calcio italiano del quale si hanno bellissimi ricordi tra gli anni ’90 e i primi 2000 e che di questi tempi sta tornando sulla cresta dell’onda grazie anche al suo gioiellino sulla mediana, Sandro Tonali. L’avventura tra i professionisti fu comunque brevissima durando appena tre anni.
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